la scuola che vorrei…in India

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Nel cuore dell’India tribale, nel distretto di Bastar, tra le foreste, c’è una scuola, dove i bambini imparano a leggere e scrivere, ma anche a dipingere, fotografare, sviluppare la loro creatività.

L’hanno aperta i fondatori di Saathi nel 2002. Bupesh, uno di loro, racconta: “In questa regione c’è una grande tradizione artigianale, ma pochi giovani ne erano attratti, non stimavano più il lavoro dei loro padri.

Ci siamo chiesti come far riconoscere il valore di questo lavoro e dalla riflessione è nata la scuola: solo con la conoscenza i ragazzi possono riscoprire il valore delle tradizione. Qui non insegniamo solo il passato, ma facciamo in modo che gli studenti coltivino la passione per l’artigianato e per l’arte, come ambiti in cui possono sviluppare la loro creatività per applicarla poi al loro lavoro.”

Al contrario del sistema educativo tradizionale indiano basato sui divieti e sulla chiusura, la scuola di Saathi propone un approccio esperienziale, lasciando il tempo per il gioco, per la lettura libera. E’ Sostenibile Learning, educazione permanente: quello che si impara in questo modo lo si impara per sempre, perché non è rigido ma si modella sui bambini e sui loro tempi di conoscenza.

La scuola inizia a tre anni e ogni anno, fondi permettendo, aumentano di una classe con l’obiettivo di arrivare a formare i ragazzi fino ai 16-18 anni, per prepararli al college. I metodi e le materie sono le più diverse e creative: pittura, fotografia, filmati per stimolare quella creatività che poi potranno riversare nel lavoro artigianale tradizionale.

Al pagamento di ogni cosa necessaria alla scuola, dalla divisa ai libri,provvede l’associazione fondata da Saathi, adesso ci sono 170 bambini e ciascuno costa 160 euro all’anno. Fino ad ora i proventi delle vendite dei prodotti artigianali sono stati sufficienti, ma per aumentare il numero dei bambini e degli anni di formazione servono nuovi fondi che Saathi sta cercando di raccogliere promuovendo le adozioni a distanza.