Bloggers vs climate change! E’ la proposta di Change.org per il Blog Action Day di quest’anno, dedicato al cambiamento climatico. Mettiamo insieme questo argomento con il commercio equo e ne salta fuori un bell’articolo del Guardian di qualche giorno fa, proprio sulle conseguenze del cambiamento climatico sulla vita dei piccoli coltivatori del Sud del Mondo. Una ricerca di Cafèdirect, organizzazione inglese di fair trade specializzata nel cosidetto beverage (caffè, te, succhi ecc), su 4 paesi (Kenya, Messico, Perù e Nicaragua) ha mostrato che moltissimi coltivatori sono costretti a spostarsi verso zone di altitudine sempre maggiore, man mano che le temperature aumentano, anno dopo anno. Molti di loro, 30 milioni in tutto il mondo secondo le stime di Cafèdirect, che dipendono da un solo raccolto annuo e non si possono permettere di spendere di più nell’irrigazione, vedranno precipitare del 90% le loro entrate nei prossimi 15 anni. I più colpiti, saranno i produttori di tè e caffè, le cui piante possono crescere bene solo in particolari range climatici, in un delicato equilibrio di temperature. Per aiutare i coltivatori a non subire il cambiamento, Cafèdirect propone di diversificare le produzioni, coltivare piante locali che trattengano le frane e limitino l’impoverimento del terreno.Mantenere e incentivare, là dove non ancora attivati, metodi di agricoltura biologica, inoltre permette di non “sporcare” ulteriormente il nostro povero pianeta e attivare buone pratiche di sviluppo, rispettando i cicli naturali.