La moda può essere sostenibile?

La moda può davvero essere sostenibile o moda sostenibile è un ossimoro, un’affermazione contraddittoria? Vi proponiamo la nostra libera traduzione di un’intervista a Sandy Black autrice di The Sustainable Fashion Handbook.

Perché è complicato essere sostenibile per il sistema moda?
Nonostante la maggior consapevolezza, continua ancora una certa apatia nei confronti della sostenibilità. I grandi marchi infatti tendono a vedere la moda sostenibile come un filone di business a parte e non come un altro modo di concepire l’intera filiera. Le aziende avvertono come eccessivamente pericoloso ed economicamente impegnativo rendere trasparente la catena produttiva, investendo denaro per nuove pratiche e selezionando diversamente i fornitori.

Perché allora dovremmo cercare di cambiare?
Perché molti operatori del mondo della moda si comportano in modo irresponsabile e, anche se non è possibile conoscere le conseguenze a lungo termine delle loro azioni, possiamo però avere chiari quali sono i principali problemi, dalle condizioni dei lavoratori (basti pensare alla tragedia del Rana Plaza), alla quantità di acqua e pesticidi usati nelle coltivazioni del cotone, per finire nella ingestibile quantità di capi prodotti.

Fast fashion Dilemma
Nelle catene fast fashion ogni settimana arrivano capi nuovi e ogni 6-8 mesi intere collezioni nuove. E il consumatore ha la possibilità di acquistare a poco prezzo continuamente nuovi abiti. La domanda però è: abbiamo veramente bisogno di cambiare così spesso? Dove finiscono i nostri abiti quando smettiamo di indossarli e li portiamo in discarica? E’ realmente necessario seguire strettamente le tendenze, con un consumando senza consapevolezza? Chi ha un lavoro in cui è importante apparire alla moda, ha bisogno di acquistare continuamente cose nuove? Quando lavoravo come consulente per i marchi di fast fashion, giustificavo i miei continui acquisti come necessità professionali..un crimine quando ci ripenso. Negli ultimi anni molte fashion blogger hanno alimentato e promosso l’uso di nuovi outfit con messaggi quotidiani e sono diventate famose in questo modo. Per fortuna ci sono anche ammirevoli esempi di blogger che hanno proposto ogni giorno nuovi abbinamenti con un numero limitato di capi. La moda, però, per sua stessa natura, è qualcosa in evoluzione. Cambia continuamente, anche troppo. La moda, con il suo essere effimera, può essere sostenibile? Purtroppo non c’è una risposta univoca.

Possiamo cambiare?
Io penso che cambiare sia possibile, individuando alcuni criteri di base e attenendosi ad essi. Ancora non siamo al punto di rottura, ma possiamo iniziare a ragionare in modo collettivo chiedendoci da dove provengono i nostri vestiti, chi li ha fatti, in che tipo di condizioni in cui sono stati realizzati e quali sono le loro conseguenze in termini di diritti, salute, sicurezza. Un certo grado di trasparenza da parte dei rivenditori e dei marchi è necessaria per andare in questa direzione. E questo è forse un punto critico per molte aziende di moda.

Perché è la trasparenza è una faccenda così complicata?
Dichiarare apertamente i propri fornitori, mettendo a disposizione di tutti le informazioni sulla catena produttiva è un problema per molte imprese, perché i fornitori dispongono delle proprietà intellettuali dei marchi, in forma di tessuti, processi, competenze. Anzi spesso un prodotto nasce dall’elaborazione congiunta tra marchio e fornitore. I rivenditori quindi non amano condividere i loro fornitori con i concorrenti di vendita al dettaglio per paura di essere copiati. Sono certa che questo è il fattore principale per cui la trasparenza è difficile.

Le sfide della moda sostenibile
La prima sfida è dunque la trasparenza. Ma non è l’unica: l’altra è la creazione di prodotti sostenibili che siano anche di tendenza: durevoli, desiderabili dal consumatore e allo stesso tempo capaci di creare profitto. Un’altra sfida è il prezzo, che può diventare alla portata di tutti solo quando entreranno in gioco economie di scala. Finchè gli elementi di sostenibilità come la produzione biologica o l’equità dei rapporti saranno di pochi, anche il prezzo sarà per pochi.

E voi che ne pensate? La moda può essere davvero sostenibile? Noi abbiamo risposto attraverso Trame di Storie, proponendo un modo di vestire etico e consapevole, che cerca di affrontare molte delle sfide indicate da Sandy Black. Ce la faremo? beh molto dipende anche da voi!