Colombia, dove i fucili diventano chitarre e molte altre cose si trasformano

Cesar Lopez è un musicista ma sua chitarra non è una Fender o un Gibson, una Stradivarius o una Steinway. La sua chitarra è un AK-47, un fucile appartenuto ai gruppi armati ribelli nelle guerriglie in Colombia. Lopez l’ha trasformato in una escopettera (da escopeta, fucile) con la quale ha composto il suo ultimo lavoro “Toda Bala es perdida”, 16 storie frutto di vari workshop realizzati in tutto il paese con donne, ragazzi, vittime della violenza. La sua escopettera è un simbolo di pace e di trasformazione continua, tanto che persino il Gandhi Peace Museum di Delhi ne ha voluta una da esporre nelle proprie sale. I colombiani devono avere una certa predisposizione per la trasformazione. Colombiani sono anche gli artiginai che hanno saputo trasformare le bucce di arancia in oggetti di artigianato, le camere d’aria in borse di tendenza o i gommini dei tappi delle birre in gioielli perfetti. Piel Acida, Cyclus, Manifactura Ariza, Oxidos e Chankuko sono tutte piccole imprese artigianali colombiane che hanno fatto del riciclo una occasione di sviluppo imprenditoriale. E sono cresciute: hanno aumentato gli artigiani coinvolti, come nel caso di Piel Acida, hanno ingrandito la sede e stabilizzato la produzione, come ci ha raccontato donna Rosa della Manifactura Ariza, hanno vinto premi come Chankuko, che ha ottenuto il Lapiz de Acero -che valorizza i migliori talenti colombiani- per il design nella sezione bigiotteria. E con la sua escopettera Cesar Lopez suona anche per loro.

Nella foto uno dei gioielli realizzati con i gommini dei tappi delle bibite dal laboratorio Chankuko e nella news da scaricare i nuovi arrivi dalla Colombia, da Piel Acida/Sapia, Manifactura Ariza, Chankuko.